Schroders – Riteniamo che siano presenti diverse ragioni per cui gli investitori dovrebbero considerare l’oro nell’allocazione di portafoglio.
A cura di Oliver Taylor, Multi-Asset Fund Manager, Joven Lee, Multi-Asset Strategist, Schroders
Abbiamo provato ad analizzare in maggiore dettaglio l’impatto della presenza dell’oro in un tipico portafoglio 60/40 di azioni e obbligazioni.
Oro Vs azioni e obbligazioni
Gli asset d’investimento presentano spesso interazioni complesse e la diversificazione è uno dei vantaggi più frequentemente citati per includere un particolare strumento in un portafoglio. Storicamente, l’oro ha mostrato una bassa correlazione con le azioni, ma come si comporta rispetto a quella che è ampiamente considerata una tradizionale classe di copertura dei rischi: le obbligazioni? Prendendo in considerazione la correlazione, negli ultimi 20 anni le azioni e l’oro hanno avuto una relazione piuttosto stabile, mentre le azioni e le obbligazioni hanno evidenziato una relazione tumultuosa.
Fatta questa premessa, negli eventi specifici in cui un portafoglio multi-asset 60/40 si è trovato in difficoltà, come nel 2008 o nel 2022, l’oro non ha fornito protezione al portafoglio. Di conseguenza, non possiamo considerare l’oro come una copertura affidabile contro una futura flessione dei mercati.
In un contesto in cui potenzialmente ci aspettiamo un rialzo dei tassi delle banche centrali e un livello dei tassi superiore a quello dell’ultimo decennio, è molto probabile che la correlazione tra azioni e obbligazioni non torni ai livelli precedenti al 2022. Ciò significa che l’oro potrebbe diventare il miglior elemento di diversificazione per i rischi legati alle azioni nel prossimo decennio. Naturalmente, non stiamo affatto auspicando la sostituzione delle obbligazioni dai portafogli, bensì sottolineiamo l’opportunità di una modesta allocazione verso l’oro.

L’oro in un portafoglio multi-asset 60/40 di azioni e obbligazioni
Sin dall’avvento della moderna teoria di portafoglio, chi crea i portafogli si è costantemente concentrato sulla massimizzazione dei rendimenti attesi, mantenendo un livello di rischio accettabile. Utilizzando il nostro modello interno, possiamo osservare come l’oro contribuisca a raggiungere questo risultato: i portafogli generalmente traggono vantaggio dalla presenza dell’oro all’interno degli stessi, in quanto i rendimenti attesi godono di un leggero vantaggio. Questo effetto termina quando i portafogli si spostano verso l’alto lungo lo spettro di rischio e lo strumento inizia a favorire la presenza di più azioni.
Il risultato dei modelli è intrinsecamente determinato dalle seguenti ipotesi. Le nostre aspettative di rendimento per l’oro si basano su un premio di lungo periodo rispetto all’inflazione. Se si considera il lunghissimo periodo, dal 1971, anno in cui è cessato il gold standard, l’oro ha superato l’inflazione del 3,6% annuo. Utilizzando questo premio di lungo periodo rispetto all’inflazione, abbiamo proceduto a una somma con le aspettative sull’inflazione dei mercati (i rendimenti di breakeven a 10 anni sono del 2,3% al momento della stesura del presente documento), così da ottenere un rendimento atteso annualizzato del 5,9% per l’oro.
Si prevede che la volatilità corrisponda a quella degli ultimi dieci anni. Le correlazioni utilizzano un’analisi in retrospettiva su 20 anni. Abbiamo inoltre implementato dei vincoli nel modello, per cui le azioni rimarranno in una fascia compresa tra 40-80% e le obbligazioni tra il 20-60%. Da ultimo, il portafoglio con l’oro avrà una soglia massima di allocazione del 10%. Si può notare che, per i portafogli con un rischio atteso del 9%, i rendimenti previsti aumentano di 11 punti base se s’include l’oro. In altre parole, gli investitori sono in grado di mantenere lo stesso livello di rischio in un portafoglio, migliorando al contempo i rendimenti.
Tensioni geopolitiche: i prezzi potrebbero scendere in caso di disgelo
Negli ultimi vent’anni, il mercato dell’oro si è evoluto in modo consistente, poiché gli investitori speculativi sono diventati la forza dominante a guidare le dinamiche di mercato. Ciò ha creato un’opportunità di effettuare allocazioni verso l’oro, in quanto i rendimenti a lungo termine appaiono interessanti. Negli ultimi due anni si sono aggiunti elementi di complicazione. Numerosi fattori legati alle conseguenze geopolitiche della guerra tra Russia e Ucraina hanno fatto crescere la domanda di oro, e anche la debolezza economica della Cina ha spinto gli investitori verso l’oro. Finora questi fattori hanno in gran parte sospinto i prezzi dell’oro verso l’alto, ma, in futuro, potrebbero farli scendere anziché salire, ad esempio in caso di disgelo delle tensioni geopolitiche o di ripresa delle attività economiche in Cina.
Ciononostante, l’idea di detenere oro come fonte diversificata di rendimenti in un portafoglio multi-asset rimane molto convincente. Sebbene l’oro non si possa considerare una copertura affidabile in rapporto ad altre asset class, ha dimostrato di generare solidi rendimenti in qualche modo non correlati ad altri mercati.
Fonte: InvestmentWorld.it
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